Gianni Asdrubali
Testo critico di Flavio Caroli
Galleria Civica, Termoli
1983

(...) Il brutalismo "pesante", ma elegante, di Asdrubali, che vola come un forsennato a occupare spazi di una inesistente totalità.Dopo sceneggiate e pernacchie, ci si aggira intorno al cuore profondo dell'immagine. Ciò che era inevitabile. Si riparte sempre da lì.

gianni asdrubali steztastess 2010

STEZTASTESS

Pittura industriale su tela
182 x 158 cm
Anno 2010

Flavio Caroli, Achille Bonito Oliva, Gianni Asdrubali e Vettor Pisani
Estratto intervista radiofonica
Radio1 RAI
1999

(…) Io volevo dire proprio questo, a me è piaciuto molto quello che ha detto Asdrubali, proprio perchè, Asdrubali allude ad una specie di “costruzione”. Lui ripete questa parola. Costruzione della conoscenza e dell'espressione nel senso più ampio del termine, cioè quel nodo fondamentale che è la vita, lui ci va dentro. D'altronde, insomma a me Asdrubali è sempre piaciuto e quindi aderisco a questa posizione. Non si sa di che cosa ci occupiamo. Ci occupiamo dell'arte che vuol dire occuparsi della vita, ci andiamo dentro nel senso più ampio del termine (…)

Flavio Caroli

Nuove Geometrie
Testo critico di Flavio Caroli
Rotonda della Besana, Milano
Electa Editore
1986

Apparentemente, è cominciata l'ennesima virata. Le regole sono note. Alla diluvialità di una situazione di segno positivo (per esempio, romantico), ne segue una di segno negativo (diciamo classico intellettualistico) (...) Potremmo pensare che l'implacabile ingranaggio si è messo in moto anche con il movimento cosiddetto della "Nuova Geometria", che in pochissimi mesi ha invaso la scena artistica internazionale, partendo dagli Stati Uniti e da Vienna. Dopo anni di Espressionismo, ecco le chiare e fresche acque del porto in cui va sempre a sciacquarsi l'arte occidentale in cerca di una norma canonica: appunto, la geometria. (...) Soprattutto non crediamo che la macchina della moda abbia agito sugli artisti invitati a questa mostra (Brigitte Kovans, Franz Graf, Gianni Asdrubali, Mariano Rossano) . Questi artisti ci sembrano quelli che internazionalmente aprono diversioni più sostanziose nell'incombente pericolo della "Scuola" . (...) Se la pittura dei primi anni Ottanta è stata improntata a un dichiarato "Immoralismo" , a uno spirito grottesco e di rapina, l'attitudine intellettuale degli ultimi protagonisti è apertamente "Moralistica". Abbiamo sempre saputo che il valore tra l'Informale e il Neo-informale è profondissimo. La distanza è segnalata appunto dal passaggio dell'Arte Concettuale, cioè da un atteggiamento sorvegliato e consapevole nell'esecuzione dell'opera. Esiste una continuità di atteggiamento emotivo di fronte al mondo che ha attraversato la pittura astratta-neoinformale, e che ora trova un temporaneo ubi consistam nell'assaporato ma pur sempre sperimentale rigore della "Nuova Geometria" sia che si congeli nell' "Astrazione Eroica" di Gianni Asdrubali, sia che scavi - per sottrazione - l'ermetismo "inespressivo" di Rossano. Sono dichiarazioni di poetica che i due italiani - possono testimoniarlo - formulano da almeno quattro anni. è chiaro, in ogni caso, che siamo entrati in un'ansa di ordine e riflessività. Nel cammino eccezionalmente precario ed eccezionalmente importante dell'arte del XX secolo (uno dei secoli complessivamente più avventurosi e grandi della creatività occidentale) ciò corrisponde ad un temporaneo equilibrio tra le forze della fantasia e quelle del cosmo. Tempeste in vista, consumisticamente parlando non se ne intravedono. Ma, forse, la tempesta nuota bassa sotto la superficie acquietata di queste tele.

gianni asdrubali nemico 1987

NEMICO

Pittura industriale su tela
230 x 190 cm
Anno 1987

Flavio Caroli