Gianni Asdrubali
Testo critico di Elizabeth Bozzi
Galleristi a Palazzo, De Luca Edizioni d'Arte, 1988
Galleria La Salita, Roma

"La materia prima che questo Demiurgo intride e plasma è il vuoto, lava e nebbia, gracido grembo immateriale, armonia di estremi inconciliabili e conciliati. L'artista orienta e dirige le forze. Il suo utensile imprigiona le energie, le torce, le doma, le distrugge, se ne stacca, le domina, si fonde con esse e le signoreggia. Lo spettatore diviene, davanti alle sue tele co-creatore, fuso con lui nell'assoluto. Queste figure astratte non possono essere considerate e definite che attraverso un'attitudine dinamica e scientifica del pensiero."

gianni asdrubali eroica 1988

EROICA

Pittura industriale su tela
Anno 1988

Ho mal di testa e di universo
Elizabeth Bozzi
“Ligeia”, n. 3-4, ottobre 1988- marzo 1989, Parigi

A volere sacrificare al gusto dell'attualizzazione rapida della storia raggruppando gli individui secondo certe categorie, si può dire che Gianni Asdrubali appartiene cronologicamente e geograficamente al decennio delle eighties italo-americano e transavanguardistiche. Ma egli ha deciso di giocare l'alternativa e di opporsi al flusso mediatico del self-service dei prodotti culturali. Fra tutte le individualità che formano il tessuto attuale del mercato dell'arte. Asdrubali costituisce da solo una generazione. Al di là di tutte le attitudini citazioniste e neo-concettuali che trascina con se questa fine di secolo, la sua pittura si è organizzata dal 1980, come un rifiuto attivo del trapasso delle avanguardie ed egli ha rigettato lo stato di latenza per stabilirsi in stato di ricerca. La forza dell'opera di Gianni Asdrubali deriva dall'organizzazione d'una nuova espressione d'astrazione vitale oggi, cioè dell'invenzione di un linguaggio personale e autonomo. Il colore come il non colore, per l'essenzialità della sua utilizzazione, è posto come tecnica di riduzione che tende al nulla, nell'unico scopo di negare un presente sterile e captare, per incarnare, le intuizioni del futuro. Sulla base di questo rifiuto del passato l'artista trasforma le informazioni in attivo-pittorico. Facendo tabula rasa del passato, della storia, egli presenta il divenire. Questa attitudine non si presenta come un semplice fatto linguistico, ma come un lavoro ricco della costruzione di una nuova realtà. Questo comportamento implica la ricerca di un nuovo codice peculiarmente contemporaneo, e la scelta che l'artista si offre è molto varia.(...)

gianni asdrubali malumazac 1990

MALUMAZAC

Pittura industriale su tela
Anno 1990

Elizabeth Bozzi